L’amore di S. Filippo per il Signore
L’amore di Dio in Filippo fu un amore puro, perché disinteressato. Egli amava con tutto l’animo suo il Signore e desiderava di amarlo sempre di più senza chiedere una soddisfazione sensibile. Egli infatti comprendeva chiaramente come l’unione dell’anima con Dio è il più gran bene che si possa avere in questo mondo, garanzia di salvezza e di beatitudine nella vita eterna.
3 Gloria
L’amore di Filippo, oltrechè puro era anche intenso. Tale era la forza dei suoi sentimenti che, mentre era in orazione nelle Catacombe, si senti sollevare due costole e spezzarsi, per l’irruente palpitazione, in seguito al dono dello Spirito Santo, che visibilmente scese in lui. E tale fenomeno del tutto soprannaturale lo accompagnò per sessant’anni senza pericolo, ma solo producendogli mirabili elevazioni spirituali.
3 Gloria
L’amore di Filippo fu anche efficace. Avrebbe voluto dare il suo sangue per testimoniare la fede nelle terre di Missione, ma non gli fu concesso. Si dedicò pertanto con ogni zelo all’apostolato e desiderava ardentemente di donarsi sempre più a beneficio dei prossimi, non stimando niente il bene fattoi.
3 Gloria
In ginocchio dinanzi a voi, o nostro Santo, ci sentiamo confusi per la nostra ingratitudine verso il Signore e riconosciamo di non aver saputo amare Dio, che con noi è stato così generoso di doni e di misericordia. E così pure confessiamo di non aver saputo amare il prossimo con quell’intensità di cui voi foste esempio mirabile. Impetrate dunque anche a noi, come a tante anime faceste in vita, un vero generoso amore di Dio e del prossimo, sicchè convinti della vanità delle idee e delle cose del mondo, desideriamo e operiamo per i veri beni dello spirito.
(P. Gaetano Angilella, Novena in onore di S. Filippo Neri, Roma 1962)