Nuova pubblicazione su San Filippo

Il P. Procuratore Generale si congratula con Markus Dusek e P. Paul Bernhard Wodrazka, C.O. di Vienna, per la loro pregevole opera in lingua tedesca “La vita di San Filippo Neri – aneddotico secondo Oreste Cerri”, pubblicata in occasione del V Centenario della morte di S. Filippo. La prefazione è a cura di Mons. Edoardo Cerrato, C.O.

Das Leben des heiligen Philipp Neri in Anekdoten
nach Oreste Cerri
Mit 44 Originalstichen von Luca Ciamberlan aus dem 18. Jahrhundert
Hg.: Markus Dusek / P. Paul Bernhard Wodrazka C.O.
273 Seiten; Hardcover mit Zeichenband
Be&Be-Verlag Heiligenkreuz 2014
ISBN 978-3-902694-77-5
Preis: € 19,90


Prefazione

Siate nella gioia!

Tante sono le opere che permettono una ampia ed approfondita conoscenza di San Filippo Neri, della sua personalità e della sua proposta spirituale, ma questo testo del p. Oreste Cerri, che consente di accostarsi con semplicità alla vita del santo attraverso i più simpatici aneddoti, è tutt’altro che di poca utilità.

«Dove non c’è umorismo, non c’è umanità; dove non c’è umorismo – cioè questa libertà che ci si prende, questo distacco di fronte a se stessi – c’è il campo di concentramento» affermava il drammaturgo Eugène Ionesco (1909-1994), in “Note e contronote”.

Interessante la definizione di umorismo: libertà, distacco di fronte a se stessi: consapevolezza che la pomposità altezzosa non ci si addice; capacità di affrontare la vita con serenità, senza attribuire eccessiva importanza a ciò che diciamo e facciamo. Proprio per la sua sincerità, il vero umorismo ha una forza che riesce a svelare che “il re è nudo” nonostante la sua prosopopea e induce a vaccinarci contro la superbia.

“Umiltà” e “umorismo” non a caso hanno la stessa radice: vengono entrambi da “humus”, la terra. Chi non si innalza in superbia, è umile e dotato di umorismo, perché avverte che esiste un mondo più grande del proprio “io” e che, oltre questo mondo, esiste Qualcuno ancora più grande.

La nostra società, anche in questo ambito, offre segnali sconfortanti: non c’è più il buon umore ma la rabbia; non c’è la sana ironia ma il sarcasmo; non il sentimento ma il risentimento… E’ il risultato dell’aver cercato il piacere – che è sempre più piccolo dell’uomo – confondendolo con la gioia, mentre la gioia, come dice Chesterton nella pagina finale del suo “Ortodossia”, «è il gigantesco segreto del cristiano». C’è il segreto di padre Filippo Neri, qualità d’una persona sana.

E’ il segreto anche di Papa Benedetto, con il suo sorriso gentile e paziente, con la forza di un’intelligenza nitida e con l’energia di una fede vissuta nella semplicità del bambino di cui parla il Vangelo, Egli ha sfidato ogni giorno gli uomini di questo tempo che vivono nel malumore e nel risentimento.

Gioia è forse la parola più ricorrente nei suoi discorsi:«Tutta la mia vita – affermava significativamente nel libro-intervista “Luce del mondo” – è stata attraversata da un filo conduttore: il Cristianesimo dà gioia, allarga gli orizzonti».

Questa gioia e questo allargamento degli orizzonti si ritrova anche nella vita di san Filippo Neri e traspare dagli aneddoti che seguono.

I suoi consigli e le sue massime ci rinviano spesso a questa gioia cristiana. Essi ci aiutano a crescere e a formarci nella vita dello spirito.

Siate umili, state bassi, sono le parole all’inizio del Decretum delle Costituzioni dell’Oratorio, che fanno eco ad una di queste massime di san Filippo. Siate nella gioia: anche queste parole sarebbero state appropriate, per introdurre questa regola di vita.

Ivrea, il 26 maggio 2014,
solennità di san Filippo Neri
+ Edoardo Aldo Cerrato, C.O.
Vescovo di Ivrea