Il Padre Procuratore Generale augura a tutte le Congregazioni dell’Oratorio, a tutte le comunità in formazione, a tutti i Progetti di Fondazione e a tutti i sodali e amici laici BUONA FESTA del nostro Santo Patrono Filippo Neri.
Due puntate speciali di Indagine confine del Sacro, condotto da David Murgia, dedicate alla figura di San Filippo Neri il santo compatrono di Roma il cui corpo recentemente è stato oggetto di una ricognizione Canonica. Immagini suggestive che documentano cosa è stato ritrovato dentro il suo sarcofago. Durante l’operazione è stato anche confermato ciò che i medici avevano accertato durante le ricognizioni precedenti, ovvero il segreto di San Filippo. Infatti secondo i biografi e secondo le prime autopsie San Filippo Neri è stato destinatario di un fenomeno mistico molto particolare: quello della Pentecoste di fuoco. La sera della Pentecoste del 1544 quando Filippo Neri aveva 29 anni pare che vide dall’ alto un globo di fuoco. Questo entrò nella bocca fino al petto dilatando talmente il cuore da spezzargli due costole. Un fatto riscontrato nell’autopsia dopo la sua morte.
Un altro degli impegni che ci eravamo presi in vista delle celebrazioni del Quarto Centenario della Canonizzazione di San Filippo Neri è giunto a lieta conclusione. Dopo tre mesi di paziente lavoro e attesa oggi, Festa della Natività di Maria, si è conclusa la recognitio del corpo del nostro Santo Padre Filippo Neri. Alla presenza del Preposito e dei Sodali di Roma, del Procuratore Generale, del Delegato della Sede Apostolica, del Postulatore Generale, delle autorità del Vicariato di Roma, di qualche altro sacerdote e degli addetti ai lavori abbiamo recitato l’Ora Media e solennemente cantato il Te Deum di ringraziamento. Si è poi proceduto alla lettura della pergamena che attesta l’avvenuta ricognizione canonica e tutti gli astanti hanno firmato. Quindi il corpo del Santo è stato inserito nella rinnovata urna predisposta ad hoc, conservando tutto il materiale precedente ove possibile e dopo la sigillatura e gli adempimenti di rito verrà ricollocata sotto altare dedicato al Santo nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella.
Il Padre Procuratore Generale augura a tutte le Congregazioni dell’Oratorio nel mondo, a tutte le comunità in formazione e a tutti i progetti di Fondazione, unitamente a tutti i sodali e agli “amici di San Filippo”, Buona Festa liturgica del nostro Santo Padre Filippo Neri. Che San Filippo benedicente, come lo vediamo nell’immagine, continui, in questo anno che ci prepara alla ricorrenza del quarto centenario della canonizzazione, a benedire tutti e ciascuno di noi “sua famiglia” con copiose grazie e doni del cielo.
(tratto da La divozione a san Filippo Neri, Milano 1874)
DELL’ORAZIONE DI FILIPPO
Filippo fin da giovane si diede all’esercizio dell’orazione. Si ritirava spesso dalla presenza delle persone frequentando luoghi solitari dove trascorreva il tempo in sante meditazioni. Da adulto praticava le Quaranta ore dedicandosi completamente alla preghiera e dispiacendosi di doversi interrompere per prendere cibo o riposo. Era tale il suo desiderio di preghiera e l’importanza che ad essa riconosceva che volle chiamare la Congregazione da lui istituita Congregazione dell’Oratorio. Il suo grande esempio ci confonde se lo confrontiamo con il poco tempo che sappiamo dedicare alla preghiera, non sapendo scegliere tra le tante ore del giorno un quarto d’ora per distrarre la mente dalle cose del mondo e pensare a Dio e all’eternità. Questa non è la condotta di un buon cristiano e così non voglio continuare. Per l’avvenire voglio avere più cura verso un così necessario esercizio.
L’orazione di Filippo era talmente fervente che era sempre accompagnata da tenerissimo pianto. Piangeva se contemplava le vite de’Santi, piangeva se pensava alle offese che a Dio si fanno. Ed io, che con tanti miei peccati sono stato la cagione delle pene che patì il Redentore, non so spargere una lacrima di contrizione? Preghiamo perché il nostro cuore, più duro di un macigno, si intenerisca e diventi da cuore di sasso un cuore di carne.
Filippo riponeva tutta la sua fiducia nell’orazione. Non interpretava mai nessun affare di qualche importanza senza anteporvi prima un momento di preghiera. Egli era solito dire: Come ho tempo di fare orazione, ho sicura speranza di ottenere dal Signore qualsivoglia grazia io gli domandi. Che rimprovero è questo alla mia disattenzione? Per tutto il giorno sono occupato in attività e mi adopero in tanti e pericolosi affari senza il dovuto ricorso all’orazione. E qual esito felice potranno mai avere tali occupazioni senza se non riconoscono per principio una scorta tanto importante. Che superficialità ho dimostrato a consigliarmi più con gli uomini che con Dio. Riconosco il mio errore e per l’avvenire non voglio più fare un passo senza prima chiedere a voi, mio Dio, lume e consiglio per agire sempre conforme al vostro santo volere.
Preghiera
O mio Santo avvocato Filippo, che fosti sommamente amante della preghiera , ottienimi uno stabile affetto verso questo santo esercizio. Aiutami, durante le mie occupazioni, a non perdere mai di vista il mio Dio. Ottienimi quello spirito pieno di zelo che insegnasti a tanti tuoi devoti. Fa’ che con il tuo esempio, io ritrovi le mie delizie nel conversare con Dio affinché dopo aver vissuto in un’intima comunione con lui, meriti per la tua intercessione, di arrivare a goderlo in Cielo insieme a te, eternamente.