Ricordando con gioia il legame spirituale instaurato con san Filippo Neri e il suo Oratorio dalla “Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio”, il Procuratore Generale esprime i fraterni sentimenti e gli auguri della Famiglia Oratoriana alla Comunità – costituita al presente da 11 sacerdoti diocesani, 4 diaconi in cammino verso il sacerdozio e 4 giovani in formazione – in occasione del riconoscimento ecclesiale, come Associazione Pubblica di Chierici, da parte dall’Ecc.mo Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla.
Dal sito: www.familiarisconsortio.org
“Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia” (Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte n. 43).
L’Associazione di Chierici riconosce in questa indicazione un segno dei tempi. La comunità presbiterale, personalmente vissuta nella fraternità e in una vera e profonda amicizia,
- è luogo privilegiato per rimanere nel Signore,
- è principio e strumento di educazione di tutta la comunità cristiana alla comunione,
- è risposta all’individualismo e al conseguente impoverimento che sfocia nella solitudine,
- è garanzia di una vita bella e buona.
L’Associazione, si impegna nella pastorale ordinaria come segno e strumento di comunione nel tessuto della Chiesa locale in cui vive, aperta alla prospettiva universale a cui è chiamata tutta la comunità cristiana. Facendo propria l’istanza educativa del movimento “Familiaris Consortio“, si impegna in modo speciale nella formazione dei giovani e delle famiglie perché ogni vocazione cristiana si riconosca come ecclesiale, soggetto e oggetto di evangelizzazione. Il nome scelto, “COMUNITA’ SACERDOTALE FAMILIARIS CONSORTIO“, esprime le caratteristiche proprie di questa nuova modalità di ministero sacerdotale e di presenza pastorale:
– “Comunità Sacerdotale” indica la scelta di essere una fraternità tra persone che, condividendo la medesima vocazione all’Ordine sacro, vivono la vita comune secondo una Regola di vita.
– “Familiaris Consortio” esprime la speciale attenzione alla famiglia, come dono prezioso per l’edificazione della Chiesa e della società. Sottolinea inoltre il desiderio – condiviso con l’intero movimento – di vivere e testimoniare la Chiesa come Comunione e come “Famiglia di Dio”.