Initium S. Quadragesimae

Nell’augurare a tutta la Famiglia Oratoriana buon cammino quaresimale, il P. Procuratore Generale trasmette la Lettera per la Quaresima indirizzata da S. S. Benedetto XVI alla Chiesa.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
BENEDETTO XVI
PER LA QUARESIMA 2013

Credere nella carità suscita carità
«Abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi» (1 Gv 4,16)

Cari fratelli e sorelle,

la celebrazione della Quaresima, nel contesto dell’Anno della fede, ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e carità: tra il credere in Dio, nel Dio di Gesù Cristo, e l’amore, che è frutto dell’azione dello Spirito Santo e ci guida in un cammino di dedizione verso Dio e verso gli altri.

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Ordinazioni Episcopali

Nell’apprendere che il Santo Padre Benedetto XVI nella celebrazione eucaristica in occasione della solennità dell’Epifania del Signore ha conferito l’ordinazione episcopale a Mons. Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, Mons. Fortunatus Nwachukwu, Nunzio Apostolico in Nicaragua, Mons. Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, e a Mons. Nicolas Henry Marie Denis Thevenin, Nunzio Apostolico in Guatemalata, il P. Procuratore Generale formula a nome della Confederazione Oratoriana i migliori auguri ai nuovi vescovi e prega per il loro ministero episcopale.

PP. Benedetto XVI e Newman

Anche in recenti interventi di alto profilo il Santo Padre ha continuato a fare riferimento al beato J. H. Newman: sabato 5 febbraio nell’omelia della S. Messa di consacrazione di cinque nuovi Vescovi, e questa mattina nel discorso alla Riunione Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica. 

Riportiamo i due passi:

1. «”Erant perseverantes” […]: la perseveranza, l’assiduità, appartiene all’essenza dell’essere cristiani ed è fondamentale per il compito dei Pastori, degli operai nella messe del Signore. Il Pastore non deve essere una canna di palude che si piega secondo il soffio del vento, un servo dello spirito del tempo. L’essere intrepido, il coraggio di opporsi alle correnti del momento appartiene in modo essenziale al compito del Pastore. Non deve essere una canna di palude, bensì – secondo l’immagine del Salmo primo – deve essere come un albero che ha radici profonde nelle quali sta saldo e ben fondato. Ciò non ha niente a che fare con la rigidità o l’inflessibilità. Solo dove c’è stabilità c’è anche crescita. Il cardinale Newman, il cui cammino fu marcato da tre conversioni, dice che vivere è trasformarsi. Ma le sue tre conversioni e le trasformazioni in esse avvenute sono tuttavia un unico cammino coerente: il cammino dell’obbedienza verso la verità, verso Dio; il cammino della vera continuità che proprio così fa progredire».

2. «E’ importante rendere sempre più solido il legame tra la teologia e lo studio della Sacra Scrittura, in modo che questa ne sia realmente l’anima e il cuore (cfr. Verbum Domini, 31). Ma il teologo non deve dimenticare di essere anche colui che parla a Dio. E’ indispensabile, quindi, tenere strettamente unite la teologia con la preghiera personale e comunitaria, specialmente liturgica. La teologia è scientia fidei e la preghiera nutre la fede. Nell’unione con Dio, il mistero è, in qualche modo, assaporato, si fa vicino, e questa prossimità è luce per l’intelligenza. Vorrei sottolineare anche la connessione della teologia con le altre discipline, considerando che essa viene insegnata nelle Università cattoliche e, in molti casi, in quelle civili. Il beato John Henry Newman parlava di “circolo del sapere”, circle of knowledge, per indicare che esiste un’interdipendenza tra le varie branche del sapere; ma Dio e Lui solo ha rapporto con la totalità del reale; di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere. In questa prospettiva le Università cattoliche, con la loro identità ben precisa e la loro apertura alla “totalità” dell’essere umano, possono svolgere un’opera preziosa per promuovere l’unità del sapere, orientando studenti ed insegnanti alla Luce del mondo, la “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9)».

Pro Papa nostro Benedicto

Riportiamo due interventi usciti su due organi di stampa italiani.

Intervista al cardinale Ennio Antonelli:

“Benedetto XVI ferisce al cuore la mentalità dominante“Benedetto XVI ferisce al cuore la mentalità dominante ecco perché lo attaccano”
di Paolo Rodari

L’accusa del cardinale Ennio Antonelli, ex arcivescovo di Firenze, incaricato di seguire in Vaticano le politiche per la famiglia, è precisa e circostanziata. Ed è diretta contro i media. Sono loro, secondo il porporato, a indirizzare l’opinione pubblica contro la chiesa. Sono loro a stravolgere i fatti dipingendo il Vaticano come un’enclave di preti pedofili guidati dal Papa. Dice Antonelli al Foglio: “E’ evidente che si tratta di un attacco non solo contro il Papa, ma anche e soprattutto contro la chiesa cattolica come autorevole referente morale nel nostro mondo di oggi. I toni usati, l’accanimento nelle accuse, la ripresa come se fossero notizie attuali di fatti lontani nel tempo e già noti pubblicamente, l’omissione di ogni riferimento alle statistiche, la presentazione della pedofilia come un vizio specifico del clero anziché come un vizio enormemente diffuso nella società: tutti questi elementi e altri ancora configurano chiaramente una ‘informazione’ militante contro la chiesa. Per offuscare l’immagine della chiesa e comprometterne la credibilità, è logico che si cerchi di arrivare a colpire il Papa in persona, sebbene la fermezza e la coerenza del suo impegno contro certi comportamenti delittuosi siano conosciuti da sempre”.

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