Laudi filippine

Nell’ambito della Rassegna “Quaranta Concerti nel Giorno del Signore”, iniziativa della Diocesi di Roma, è eseguito in S. Maria in Vallicella “State buoni se potete… Musica nella Roma di S. Filippo Neri”.

“Il titolo di questo programma – scrivono nella presentazione dell’evento Valerio Losito e Re-nato Criscuolo – prende spunto dal celebre film di Luigi Magni […] ma l’operazione si svolge in chiave “filologica” riproponendo fonti musicali e testuali coeve al periodo in cui san Filippo Neri visse; si troveranno, infatti, brani della biografia del Santo (Bacci, 1622) e musiche tratte dal grande patrimonio di musica cinque-seicentesca italiana, in particolare romana, scritta per e intorno l’Oratorio fondato da Padre Filippo. Tutto questo antico materiale poi, è inserito e svolto nelle maglie di una struttura che sia sì un concerto, ma anche un percorso diacronico “raccontato” sulla scorta degli eventi biografici del Santo. A tal fine abbiamo voluto introdurre tutto lo spettacolo, quasi ne fosse il sigillo, con uno dei tre sonetti scritti di pugno di San Filippo stesso, e che si sono salvati dal naufragio degli scritti del Santo, voluto ed operato da lui stesso.

Cuore dei brani musicali sono le laudi, che in questo programma abbiamo tratto dal Terzo Libro di Laudi spirituali stampato a Roma nel 1577 ad istantia delli Reverendi Padri dell’Oratorio; a questa preziosa testimonianza s’affiancano nel programma laudi tratte dalla raccolta Diletto Spirituale e dal libro delle Laudi Ariose della Beatissima Vergine (1600). La lauda è il centro e l’espressione tipica della spiritualità filippina in musica: testi di argomento edificante, sacro o morale venivano rivestiti da note semplici, spesso tratte dal repertorio “popolare” della Roma del tempo, affinché gli astanti allo svolgimento dell’Esercitio dell’Ora-torio potessero dare il loro contributo musicale senza conoscer la musica; esse contengono in sé, persino nel contenuto puramente musicale, i tratti tipici di gioia e carità dell’Oratorio.

Gli altri due brani vocali del programma sono posteriori, e son testimoni della produzione di musica “colta” attorno alla Congregazione filippina, ed alla Chiesa Nuova in particolare. La bellissima cantata Hor che l’aura e ‘l vento posa è un esempio dell’altissima qualità di queste musiche; particolarmente a S. Filippo e alla meravigliosa palpitazione del suo cuore è dedicata la canzonetta spirituale Si dilegui e si distrugga, composta a Roma nel primo quarto del XVII secolo e conservata in un manoscritto che ha fatto parte, con quasi certa probabilità, dell’archivio musicale della Chiesa Nuova. Alle laudi e alle composizioni vocali sono accostate musiche strumentali coeve”.