Il Procuratore Generale ringrazia l’On. Marco Pomarici, Presidente del Consiglio Comunale di Roma, per aver ricordato San Filippo Neri nell’elevato discorso di benvenuto rivolto al Santo Padre Benedetto XVI in occasione della Visita ufficiale oggi compiuta da Sua Santità al Campidoglio. Riportiamo il passo del discorso:
“Santità, tengo inoltre a sottolineare come questa consiliatura si sia aperta il 26 maggio, giorno dedicato alla celebrazione di colui che si meritò l’appellativo di “Secondo Apostolo di Roma”, San Filippo Neri, un Santo che, con la sua umanità, fu sostegno prezioso e punto di riferimento per emarginati, orfani, ragazzi di strada, avvicinandoli alla Fede e radunandoli in quel centro di aggregazione prezioso che, poi, sarebbe diventato l’Oratorio”
Anche il Santo Padre, parlando ai Romani che lo attendevano in Piazza del Campidoglio, ha ricordato tra i santi di Roma Padre Filippo:
“Qualche giorno fa, proprio intrattenendomi con i parroci e i sacerdoti di Roma, dicevo che il cuore romano è un “cuore di poesia”, a sottolineare che la bellezza è quasi “un suo privilegio, un suo carisma naturale”. Roma è bella per le vestigia della sua antichità, per le istituzioni culturali e i monumenti che ne narrano la storia, per le chiese e i suoi molteplici capolavori d’arte. Ma Roma è bella soprattutto per la generosità e la santità di tanti suoi figli, che hanno lasciato tracce eloquenti della loro passione per la bellezza di Dio, la bellezza dell’amore che non sfiorisce né invecchia. Di questa bellezza furono testimoni gli Apostoli Pietro e Paolo e la schiera dei martiri dell’inizio del cristianesimo; sono stati testimoni molti uomini e donne che, romani per nascita o per adozione, lungo i secoli si sono spesi al servizio della gioventù, degli ammalati, dei poveri e di tutti i bisognosi. Mi limito a citarne alcuni: il diacono san Lorenzo, santa Francesca Romana, la cui festa cade proprio oggi, san Filippo Neri, san Gaspare del Bufalo, san Giovanni Battista De Rossi, san Vincenzo Pallotti, la Beata Anna Maria Taigi, i beati coniugi Luigi e Maria Beltrami Quattrocchi. Il loro esempio mostra che, quando una persona incontra Cristo, non si chiude in sé stessa, ma si apre alle necessità degli altri e, in ogni ambito della società, antepone al proprio interesse il bene di tutti. Di uomini e donne così, ce n’è veramente bisogno anche in questo nostro tempo”