Il Procuratore Generale partecipa anche quest’anno alla festa del Santo titolare della chiesa e della casa che è culla dell’Oratorio. Al Rettore ed ai sacerdoti che officiano la Chiesa, come pure alle Suore di S. Filippo – custodi del luogo tanto caro alla Famiglia Oratoriana – ed ai vari amici presenti offre in omaggio la biografia di S. Filippo Neri “Breve storia di una grande vita”. L’Arciconfraternita della Carità aveva ricevuto da Clemente VII, nel 1524, la chiesa e la casa dove la tradizione segnala che abbia abitato S. Girolamo durante il suo soggiorno, chiamato a Roma dal Papa Damaso alla fine del IV secolo.
La chiesa fu allora officiata da un gruppo di 14 sacerdoti secolari che svolgevano le funzioni di cappellani del sodalizio. In questa comunità entrò Filippo Neri nel 1551 dopo la sua ordinazione sacerdotale. Cominciò così un periodo di grande fervore religioso intorno a S. Girolamo, favorito dalla presenza di Padre Filippo attorno al quale si raccolse un piccolo gruppo di amici e penitenti. Qui incontrò anche gli uomini più illuminati del suo tempo, come S. Ignazio di Loyola, S. Felice da Cantalice, S. Carlo Borromeo, S. Camillo de Lellis e numerosi altri.
Il Santo fece di S. Girolamo il centro di tante iniziative pastorali, tra le quali risplende il suo Oratorio, iniziato semplicemente nella sua piccola stanza; quando essa risultò insufficiente, fu necessario adattare a sala di incontro il granaio posto sopra la navata destra della chiesa. Anche con il trasferimento della Congregazione dell’Oratorio nel complesso di S. Maria in Vallicella, Filippo non riusciva a decidersi a lasciare S. Girolamo. Quando, il 22 novembre 1583, su richiesta esplicita del Pontefice, lo dovette fare, organizzò una strana processione: gli abitanti della zona lo videro passare portando in mano un mestolo ed un fiasco seguito dai suoi con gli umili attrezzi di casa: erano passati più di 32 anni da quando il Padre era entrato in S. Girolamo.