Erezione canonica della nuova Congregazione dell’Oratorio di Ivrea

I membri della Congregazione di Ivrea in Cattedrale

Il P. Procuratore Generale comunica, con grande gioia, che il Santo Padre Francesco ha eretto in Congregazione dell’Oratorio la Comunità in formazione di Ivrea (Italia), con decreto datato 8 Dicembre 2022, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
L’Oratorio di Ivrea ha iniziato il suo cammino nel 2017 nella città e Diocesi di Ivrea.

La chiesa di San Maurizio nel centro storico della città è la sede della nuova Congregazione che presta servizio in varie parrocchie dell’unità pastorale della cattedrale, svolgendo il suo apostolato con i giovani della diocesi e attraverso l’insegnamento in varie scuole cittadine.

I sodali dell’Oratorio di Ivrea, all’atto della fondazione, sono P. Andrea Plichero (moderatore), P. Riccardo Bigi, P. Samuele Menini e il chierico Alessandro Codeluppi.

Una preghiera al Signore, per l’intercessione di San Filippo Neri per il Santo Padre Francesco, per la Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e per la nuova Congregazione di Ivrea.

P. Michele Nicolis
Procuratore Generale

Santa Messa in fotografie e video


Riprese della messa col Santo Padre



Omelia del Santo Padre

Santa Messa nel IV centenario della Canonizzazione dei Santi Isidoro l’Agricoltore, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa di Gesù e Filippo Neri, 12.03.2022

Questo pomeriggio, nella Chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Roma, ha avuto luogo la Santa Messa in occasione del IV centenario della Canonizzazione dei Santi Isidoro l’Agricoltore, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa di Gesù e Filippo Neri alla presenza del Santo Padre Francesco. La Santa Messa è stata presieduta da P. Arturo Sosa Abascal, S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù.

Pubblichiamo di seguito l’omelia che il Papa ha pronunciato nel corso della Celebrazione Eucaristica:

Omelia del Santo Padre

Il Vangelo della Trasfigurazione che abbiamo ascoltato riporta quattro azioni di Gesù. Ci farà bene seguire ciò che compie il Signore, per trovare nei suoi gesti le indicazioni per il nostro cammino.

Il primo verbo – la prima di queste azioni di Gesù – è prendere con sé: Gesù, dice il testo, «prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni» (Lc 9,28). È Lui che prende i discepoli, ed è Lui che ci ha presi accanto a sé: ci ha amati, scelti e chiamati. All’inizio c’è il mistero di una grazia, di un’elezione. Non siamo stati anzitutto noi a prendere una decisione, ma è stato Lui a chiamarci, senza meriti nostri. Prima di essere quelli che hanno fatto della vita un dono, siamo coloro che hanno ricevuto un dono gratuito: il dono della gratuità dell’amore di Dio. Il nostro cammino, fratelli e sorelle, ha bisogno di ripartire ogni giorno da qui, dalla grazia originaria. Gesù ha fatto con noi come con Pietro, Giacomo e Giovanni: ci ha chiamati per nome e ci ha presi con sé. Ci ha presi per mano. Per portarci dove? Al suo monte santo, dove già ora ci vede per sempre con Lui, trasfigurati dal suo amore. Lì ci conduce la grazia, questa grazia primaria, primigenia. Allora, quando proviamo amarezze e delusioni, quando ci sentiamo sminuiti o incompresi, non perdiamoci in rimpianti e nostalgie. Sono tentazioni che paralizzano il cammino, sentieri che non portano da nessuna parte. Prendiamo invece in mano la nostra vita a partire dalla grazia, dalla chiamata. E accogliamo il regalo di vivere ogni giorno come un tratto di strada verso la meta.

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