Saluto al Rettore di S. Girolamo della Carità

In occasione del concerto offerto a don Oscar Maixé, Rettore della chiesa di san Girolamo della Carità, il quale lascerà Roma nell’estate per altro incarico in Spagna, il P. Procuratore Generale porge il saluto della Famiglia Oratoriana ringraziandolo per la cortesia tante volte dimostrata verso la Procura Generale della Confederazione e verso i numerosi Oratoriani pellegrini alla “culla” dell’Oratorio.

Evento a S. Girolamo della Carità

Il Procuratore Generale partecipa alla presentazione di “S. Girolamo della Carità. Storia, arte, spiritualità di una chiesa nel cuore di Roma”, alla quale intervengono Sua Em.za Rev.ma Jorge Maria Mejía, Cardinale diacono di S. Girolamo della Carità, il Prof. Johannes Grohe (“La presenza di S. Filippo Neri a S. Girolamo e il suo tempo”), la dott.ssa Eleonora Simi Bondini (“La tradizione musicale di San Girolamo”). In occasione del restauro dell’organo, sono eseguiti brani del repertorio della Cappella Musicale di S. Girolamo.

Festa a S. Girolamo della Carità

Il Procuratore Generale partecipa anche quest’anno alla festa del Santo titolare della chiesa e della casa che è culla dell’Oratorio. Al Rettore ed ai sacerdoti che officiano la Chiesa, come pure alle Suore di S. Filippo – custodi del luogo tanto caro alla Famiglia Oratoriana – ed ai vari amici presenti offre in omaggio la biografia di S. Filippo Neri “Breve storia di una grande vita”. L’Arciconfraternita della Carità aveva ricevuto da Clemente VII, nel 1524, la chiesa e la casa dove la tradizione segnala che abbia abitato S. Girolamo durante il suo soggiorno, chiamato a Roma dal Papa Damaso alla fine del IV secolo.

La chiesa fu allora officiata da un gruppo di 14 sacerdoti secolari che svolgevano le funzioni di cappellani del sodalizio. In questa comunità entrò Filippo Neri nel 1551 dopo la sua ordinazione sacerdotale. Cominciò così un periodo di grande fervore religioso intorno a S. Girolamo, favorito dalla presenza di Padre Filippo attorno al quale si raccolse un piccolo gruppo di amici e penitenti. Qui incontrò anche gli uomini più illuminati del suo tempo, come S. Ignazio di Loyola, S. Felice da Cantalice, S. Carlo Borromeo, S. Camillo de Lellis e numerosi altri.

Il Santo fece di S. Girolamo il centro di tante iniziative pastorali, tra le quali risplende il suo Oratorio, iniziato semplicemente nella sua piccola stanza; quando essa risultò insufficiente, fu necessario adattare a sala di incontro il granaio posto sopra la navata destra della chiesa. Anche con il trasferimento della Congregazione dell’Oratorio nel complesso di S. Maria in Vallicella, Filippo non riusciva a decidersi a lasciare S. Girolamo. Quando, il 22 novembre 1583, su richiesta esplicita del Pontefice, lo dovette fare, organizzò una strana processione: gli abitanti della zona lo videro passare portando in mano un mestolo ed un fiasco seguito dai suoi con gli umili attrezzi di casa: erano passati più di 32 anni da quando il Padre era entrato in S. Girolamo.