Dal Martirologio Romano: «29 gennaio – A Roma, sulla via Nomentana, il natale dei santi martiri Papia e Mauro soldati, al tempo dell’Imperatore Diocleziano. Alla prima confessione di Cristo, Laodicio, Prefetto della città, fece percuotere loro la bocca con sassi, poi li fece gettare in prigione, e quindi percuotere con bastoni, e da ultimo con flagelli, finché ne morirono».
I SS. Papia e Mauro sono ricordati negli Itinerari del VII secolo come sepolti nel Coemeterium Maius sulla via Nomentana. Nel 1590 i resti furono rinvenuti in S. Adriano al Foro e donati dal card. Cusano a S. Maria in Vallicella dove furono posti sotto l’altare maggiore. Alcune reliquie servirono in seguito per la consacrazione dell’altare della cappella di S. Filippo Neri.
Dal Processo per S. Filippo Neri, IV, 32….: «Per questo grande ardore pareva che [Padre Filippo] non potesse parlare delle cose di Dio, et il suo viso diventava come una brascia di fuoco […] La devozione, poi, et l’affetto verso le Reliquie era grandissimo et il giorno della traslazione delli corpi dei Ss. Papia e Mauro alla Vallicella [11 febbraio 1590] mostrò grandissimo spirito». Fu in questa occasione, che, per distogliersi dall’impeto estatico che lo coglieva, incominciò a tirare la barba a uno svizzero della Guardia papale.