Nuovo libro di P. Luis Ávila Blancas

Nel ricevere il prezioso volume “Bio-Bibliografía de la Congregaciόn del Oratorio de San Felipe Neri de la Ciudad de México, siglos XVII-XXI”, dedicato, nell’anno centenario del Baronio, agli Oratoriani Ecc.mo Mons. Antonio Ortega Franco, C.O. e Rev.mo P. Antonio Rios Chávez, C.O., per dodici anni Delegato della Sede Apostolica per l’Oratorio, il Procuratore Generale esprime all’autore, Ill.mo e Rev.mo P. Luis Ávila Blancas, dell’Oratorio di México, le più vive felicitazioni per il prestigioso libro – pregevole per contenuto e veste tipografica – che viene ad aggiungersi alla già ricca serie delle sue pubblicazioni.

Riportiamo la lettera inviata dal Procuratore Generale all’Autore: 

 Roma, 28 marzo 2008 All’Illustrissimo e Rev.mo P. Luis Ávila Blancasdella C.O. di México,Canonico della S. Chiesa Metropolitana di México Stimato Padre, con molta gioia ho ricevuto ed ho iniziato a leggere il pregevole libro che la S. V. Ill.ma e Rev.ma ha composto, nell’anno del IV centenario del Ven. Card. Cesare Baronio ripercorrendo, con la nota competenza e amore per l’Oratorio, la storia della fondazione e degli sviluppi della Sua Congregazione.La Sua opera di attento storiografo e di autore di numerose pubblicazioni si arricchisce di un’opera davvero preziosa; e ne arricchisce la bibliografia oratoriana.La ringrazio, a nome della Confederazione, per l’impegno che da lunghi anni Ella profonde negli studi storici, in sintonia con la più pura tradizione oratoriana che fin dagli inizi ha privilegiato questo settore, comprendendone – a partire da San Filippo Neri – l’importanza ed il valore apostolico. In un recente Convegno Internazionale, organizzato a Roma dalla Pontificia Università della S. Croce sulla storiografia ecclesiastica, ho avuto modo di affrontare la questione del tema storico assegnato da Filippo ai sermoni del Baronio, e mi sono chiesto perché proprio alla storia della Chiesa sia stato riservato spazio nei sermoni dell’Oratorio, quando tale materia non rientrava – né in forma sistematica, né saltuariamente – nel programma di formazione spirituale che costituisce lo scopo anche dell’Oratorio, come di Congregazioni ed Istituzioni contemporanee: Teatini, Barnabiti, Gesuiti, Chierici regolari della Madre di Dio, Scolopi… Ho riflettuto che  la decisione di affidare al Baronio questo compito, si deve ascrivere, innanzitutto, alla impostazione di Padre Filippo, il quale – uomo pratico quale era – anche nella formazione privilegiava i fatti e la concretezza, invece che le teorie e le astratte argomentazioni. Per conoscere l’animus historicus del santo non è inutile uno sguardo al catalogo della sua biblioteca personale. L’Inventarium bonorum, steso al momento della morte, riporta l’indicazione di 483 libri stampati e di 30 libri manoscritti: nel genere storico, le opere di gran lunga più ricorrenti sono le biografie di santi, e non mancano almeno due classici della storiografia ecclessiastica: le opere di Eusebio e Teodorico. E’ un dato che permette di constatare in Padre Filippo un chiaro interesse per la storiografia ecclesiastica: non da specialista, certo, ma da colto figlio della Chiesa, che va alla ricerca dei migliori fratelli e che assapora nel presente le grandi figure del passato per prenderle come esempio.Ma la decisione di assegnare al Baronio la trattazione della storia non può non mettersi in relazione anche alla speciale capacità di Filippo, ampiamente documentata in vari ambiti, di intuire i bisogni del proprio tempo e di trovare – o almeno cercare – concrete soluzioni ai problemi.Padre Filippo dimostra di possedere “antenne” speciali.  Egli che mai parlò di “riforma”, ma che di fatto cambiò, attraverso il suo ministero, il volto dell’Urbe, sentì forse – e in modo più chiaro di altri – l’esigenza di introdurre i discepoli,  attraverso la storia della Chiesa – non soltanto mediante le vite dei Santi, che tanto spazio avevano nell’Oratorio – nella viva esperienza di fede vissuta dalla Chiesa lungo i secoli. Non è forse comprensibile a questa luce già la giovanile predilezione di Filippo per le catacombe, memoria storica dei martiri, e la rinnovata proposta di visita alle Sette Chiese, come incontri vivi e concreti con grande testimonianze della tradizione cristiana? E’ lecito chiedersi se Padre Filippo non abbia anche percepito l’importanza che l’argomentazione storica rivestiva nel dibattito acceso dalla Riforma protestante.Si sarebbe presto diffuso in Europa il forte attacco critico, condotto su base storica, alla Chiesa cattolica dalle Centurie di Magdeburgo, con le quali Flacius Illyricus – ideatore dell’opera e guida del gruppo di studiosi che sarà poi chiamato “Centuriatori di Magdeburgo” – si proponeva di scardinare la legittimità storica del Cattolicesimo romano dimostrando la degenerazione della Chiesa di Roma rispetto alle origini e presentando, invece, la Chiesa riformata, osservante della Parola, in perfetta continuità con i disegni di Cristo.La pubblicazione dei primi tre tomi dell’opera vedeva la luce a Basilea nel 1559. Ma già nel 1554, in una Consultatio de conscribenda accurata historia ecclesiae, parlando della futura pubblicazione delle Centurie, Flacio Illirico non nasconde la decisiva spinta polemica antiromana così come aveva fatto nel 1556 pubblicando a Basilea una serie di testimonianze antipapali che costituiranno l’ossatura delle Centurie e diventeranno influenti. Si è dibattuto sull’ampiezza e la profondità della cultura di san Filippo Neri, della quale molti contemporanei hanno testimoniato l’eccellenza: quel che è certo è che il Neri possedeva la vivace intelligenza che consente di captare – anche in ambito culturale – i fermenti più significativi.Già nei primi mesi del 1558, infatti, san Filippo Neri incaricava il Baronio della trattazione della storia della Chiesa negli incontri dell’Oratorio. E se non si può affermare, senza forzature, che il santo avesse l’intento di preparare il discepolo a scrivere gli “Annales”, si può senz’altro dire che, di fatto, egli introdusse il Baronio in una attività che gli avrebbe consentito di rispondere con solidi argomenti all’attacco con cui il mondo protestante cercava di minare, su base storica, la dottrina della Chiesa Romana, lasciando i cattolici, fino all’apparire del primo volume degli Annales, sotto l’impressione di una cocente sconfitta. Ancora recentemente il Santo Padre Benedetto XVI, parlando al Pontificio Comitato di Studi storici, presentava l’importanza vitale e l’urgenza degli studi storici per la cultura del nostro tempo e per la vita stessa della Chiesa, in perfetta sintonia con quanto ricordò a noi Oratoriani, in occasione del IV centenario baroniano, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, Em.mo Card. Paul Poupard:“La Chiesa si trova ad affrontare continuamente numerose e sempre più incalzanti sfide, soprattutto in ambito culturale, che mirano a svalutare la sua opera e la sua missione, o addirittura a negare un valore storico alle sue origini, alla sua fondazione divina. Tali sfide, veicolate spesso da mezzi di comunicazione attenti solo alle ragioni dell’audience e del mercato, incidono non poco sul tessuto culturale e anche religioso e spirituale di tanti, anche credenti.Tra le possibili ragioni vi è certamente quel fenomeno che viene definito “analfabetismo religioso”, per cui tanti credenti, tanto laici quanto sacerdoti e religiosi, mancano di quella base di conoscenze necessarie che agevolano e sostengono la ragionevolezza del credere. Sono molti, poi, a lamentare anche a livello accademico e universitario, la mancanza sempre più ampia di una coscienza e di una conoscenza storica, senza la quale diventa difficile discernere tra fenomeni religiosi diversi, tra tendenze e mode effimere ed eventi storici ben fondati e certi. Il sincretismo religioso ed il secolarismo che pervadono sempre più le nostre società e le nostre culture nascono anche da una carenza di una visione storica, fondata su una corretta metodologia di ricerca.Ecco, allora, l’importanza ed il valore di una figura come quella del Cardinal Cesare Baronio, che seppe rispondere alle sfide del suo tempo offrendo, pur con i limiti scientifici di quattro secoli fa, risposte fondate e chiare alle problematiche suscitate dalla Riforma protestante e dalla cultura dell’epoca.La stessa missione attende la Chiesa del terzo millennio, la quale, ancora una volta, e con la serena fiducia nella perenne presenza del Cristo Risorto, deve saper offrire al mondo le ragioni della sua fede e della sua speranza, dialogando con gli uomini e le loro culture, e non dimenticando la grandissima valenza educativa della Storia, mantenendo vivo il principio che senza Storia non c’è futuro, che l’amnesia del passato rischia di diventare amnesia del presente, dimenticanza del senso stesso dell’esistenza e della vocazione più intima dell’uomo.La ricorrenza del IV Centenario della scomparsa del grande storico della Chiesa può essere, dunque, occasione più che favorevole per ripensare la dimensione storica nell’esperienza di fede cristiana e formulare nuovi e più approfonditi percorsi di formazione umana e cristiana, in cui la Storia ritrovi il suo posto e la sua valenza educativa”. Ho il piacere, carissimo Padre, di dare atto a V. S. Ill.ma che il Suo impegno di ricerca e di studio si colloca degnamente in questo solco della nostra tradizione oratoriana e la onora. Mentre Le rinnovo il più sincero ringraziamento, Le auguro di continuare in quest’opera preziosa a cui ha dedicato le energie della Sua già lunga vita e fraternamente La saluto.

In Corde Christi et P. N. Philippi
Edoardo Aldo Cerrato, C.O.
Procuratore Generale

Pubblicazione dell’Oratorio di Torino

Il Procuratore Generale ringrazia la Congregazione di Torino per la pubblicazione di “Oratorio e laboratorio. L’intuizione di san Filippo Neri e la figura di Sebastiano Valfré”, Atti del Colloquio del 26 maggio 2006 “dedicato al beato Sebastiano Valfré, in occasione delle celebrazioni del terzo centenario della fine dell’assedio francese alla città”.

Nella edizione de “Il Mulino” (Bologna, 2008, pp. 204), alla Premessa, a cura della Fondazione Michele Pellegrino, ed alla Presentazione, a cura dei Padri oratoriani di Torino, seguono: La spiritualità di san Filippo Neri e l’oratorio (P. Prodi); La figura di Sebastiano Valfré oratoriano (A. Dordoni); Sebastiano Valfré, Vittorio Amedeo II e la chiesa di San Filippo tra Seicento e Settecento (M. T. Silvestrini); Tradizione e innovazione dell’Oratorio ai tempi del Valfré (M. di Macco); La spiritualità dell’Oratorio nell’Ottocento (F. De Giorgi); L’Oratorio di san Filippo Neri alla luce del Concilio Vaticano II (L. Bettazzi). 

Pubblicazione francese delle Massime di S. Filippo

Nell’apprendere che l’Editore Pierre Téqui dà alle stampe in questi giorni il libro “Chi cerca altro che Cristo… Massime e ricordi di S. Filippo Neri”, curato nella traduzione francese da P. Bertrand Lelièvre con il titolo “Paroles pour aujourd’hui”, il Procuratore Generale indirizza al curatore il messaggio che riportiamo:

Mr. l’Abbé Bertrand Lelièvre
Pont-Audemer

Roma, 20 febbraio 2008

Reverendo e caro Padre,

desidero ringraziarLa pubblicamente per il notevole impegno che Ella si è assunto nel preparare la traduzione francese delle Massime di S. Filippo Neri e nel curarne l’edizione presso l’Editore Pierre Téqui.

Sono cosciente della modestia del mio commento a questi ricordi che i discepoli di Padre Filippo ci hanno tramandato, ma sono pure convinto della preziosità di queste Massime che ci permettono di entrare in rapporto vivo con lo spirito e l’esperienza spirituale del grande Apostolo di Roma. E mi rallegro, quindi, che una così significativa proposta di vita cristiana veda la luce anche in lingua francese.

La circostanza di questa edizione – della quale a Lei, caro Padre, va il merito – mi permette di ringraziarLa anche per la traduzione francese e la pubblicazione dell’Itinerario Spirituale, da Lei dato alle stampe nel 1997, e di numerosi altri testi della letteratura oratoriana. Il suo lavoro, che ha permesso in Francia una buona diffusione del messaggio di S. Filippo Neri, è segno evidente del Suo amore per Padre Filippo e per la “via Oratorii”, approvata dalla Chiesa più di quattro secoli or sono e viva nella sua perenne attualità, come dimostra il grande interesse che in ogni parte del mondo è testimoniato.

Il Signore La ricompensi per la Sua preziosa attività e per la fraterna amicizia che sempre mi ha manifestato, e Le conceda di vedere realizzato il Suo desiderio di dare origine ad un nuovo Oratorio nella Sua terra, la quale vide la prima presenza oratoriana fuori d’Italia.

Non posso dimenticare che ricorre quest’anno il IV centenario della morte (11 giugno 1608) di un discepolo carissimo a Padre Filippo: il P. Francesco Maria Tarugi.

Mi è caro ricordarlo come colui che il Venerabile Baronio definì “apostolicus vir omni laude praestantior”.

Amatissimo da S. Filippo Neri e desiderato dal santo come suo successore, Francesco Maria Tarugi – che sarebbe stato creato Cardinale, insieme al Baronio, nel 1596 – dovette obbedire al Papa che lo volle, nel 1592, arcivescovo di Avignone, da dove svolse, in tutto il Sud della Francia, un’azione apostolica che, travalicando ampiamente i confini della sua diocesi, può essere sintetizzata dall’affermazione del Concilio della Provincia di Avignone da lui promosso con passione di entusiastico araldo della Riforma Cattolica: “Omni studio incombendum est ut veritatem doctrina moresque religione in his regionibus risplendere curemus”.

Anche il Card. Tarugi, insieme a S. Filippo Neri, Le ottenga, caro Padre, le più elette Benedizioni del Signore.

Con l’assicurazione della mia grande stima e della mia amicizia, mi confermo

Suo in Corde Christi
Aff.mo

Edoardo Aldo Cerrato, C.O.
Procuratore Generale

6° fascicolo di “Annales Oratorii”

E’ disponibile da oggi il sesto fascicolo della rivista “Annales Oratorii” (2007) – specialmente dedicato al IV Centenario del Ven. Cesare Baronio – che sarà inviato nei prossimi giorni a coloro che sono nell’elenco di chi riceve la rivista. Altri che desiderassero il fascicolo – di cui riportiamo l’indice – lo possono chiedere alla Procura Generale (€ 20).

Leggi tutto “6° fascicolo di “Annales Oratorii””

Nuovo studio sul Ven. Cesare Baronio

Il Procuratore Generale indirizza al prof. P. Vittorio Pascucci, O.M.D., le felicitazioni e la riconoscenza dell’Oratorio per la recente pubblicazione del saggio che ha visto la luce nel dicembre scorso: Testimoni profetici della Riforma cattolica. Giovanni Leonardi e Cesare Baronio, Lucca, 2007, pp. 191. I nove capitoli del testo, corredati da un’appendice che riporta anche le venti lettere inviate dal Baronio a S. Giovanni Leonardi ed ai suoi discepoli, permettono un interessante cammino di riflessione sulla santità di due autentici riformatori della Chiesa. La Procura Generale ha a disposizione copie del volume per chi fosse interessato a riceverlo (€20).

Massime e ricordi di S. Filippo Neri

“Dall’alba al tramonto” – il mensile di spiritualità che da oltre vent’anni aiuta la preghiera e la meditazione di giovani e adulti in ogni parte del mondo, partendo dalla Parola di Dio della Liturgia eucaristica del giorno per offrire un semplice percorso di spiritualità particolarmente adatto ai laici – nella edizione del luglio 2007 presenta ogni giorno un testo di San Filippo Neri.