In memoria di Mario Borrelli

La Procura Generale si unisce con commossa partecipazione al lutto della Biblioteca dei Girolamini di Napoli che ricorda con affetto Mario Borrelli (22.IX.1922-13.II.2007), uomo geniale e generoso, nonché appassionato studioso, che tanti e preziosi contributi ha lasciato alla storiografia oratoriana attraverso un lavoro di paziente e sapiente indagine.

Memoria dei SS. Papia e Mauro

Dal Martirologio Romano: «29 gennaio – A Roma, sulla via Nomentana, il natale dei santi martiri Papia e Mauro soldati, al tempo dell’Imperatore Diocleziano. Alla prima confessione di Cristo, Laodicio, Prefetto della città, fece percuotere loro la bocca con sassi, poi li fece gettare in prigione, e quindi percuotere con bastoni, e da ultimo con flagelli, finché ne morirono».

I SS. Papia e Mauro sono ricordati negli Itinerari del VII secolo come sepolti nel Coemeterium Maius sulla via Nomentana. Nel 1590 i resti furono rinvenuti in S. Adriano al Foro e donati dal card. Cusano a S. Maria in Vallicella dove furono posti sotto l’altare maggiore. Alcune reliquie servirono in seguito per la consacrazione dell’altare della cappella di S. Filippo Neri.

Dal Processo per S. Filippo Neri, IV, 32….: «Per questo grande ardore pareva che [Padre Filippo] non potesse parlare delle cose di Dio, et il suo viso diventava come una brascia di fuoco […] La devozione, poi, et l’affetto verso le Reliquie era grandissimo et il giorno della traslazione delli corpi dei Ss. Papia e Mauro alla Vallicella [11 febbraio 1590] mostrò grandissimo spirito». Fu in questa occasione, che, per distogliersi dall’impeto estatico che lo coglieva, incominciò a tirare la barba a uno svizzero della Guardia papale.

Anniversario della morte di Nello Vian

Il Procuratore Generale celebra la S. Messa in S. Maria in Vallicella nell’anniversario della morte di Nello Vian (Vicenza, 28 maggio 1907 – Roma, 18 gennaio 2000), indimenticabile amico dell’Oratorio, benemerito nell’ambito degli studi su S. Filippo Neri e sull’Istituto filippino. Alla presenza dei Famigliari, il P. Procuratore traccia un breve profilo del dr. Nello Vian, mettendo in evidenza l’uomo di fede che egli fu, l’amico di Paolo VI, il bibliografo e lo studioso, assistente e poi segretario della Biblioteca Apostolica Vaticana dagli anni Trenta al 1976, e dedica un particolare ricordo alla preziosa opera da lui svolta, in collaborazione con il marchese Giovanni Incisa della Rocchetta, nell’edizione critica del Processo canonico di S. Filippo Neri.

La messe di studi dedicati dal dr. Vian a S. Filippo, è disponibile oggi nella bella pubblicazione, curata dal figlio Paolo, San Filippo Neri. Pellegrino sopra la terra(Morcelliana, Brescia, 2004, pp. 304) ä. Da questi scritti di varia epoca traspare la profonda, amabile conoscenza che lo studioso ebbe di Padre Filippo. «Nello Vian – ricorda il P. Procuratore – ne pone con finezza in luce lo spumeggiante humour, la festosità dei motti arguti, la bonarietà dei consigli, la schietta semplicità, la “freschezza estrosa”, la “libera e lieta larghezza dello spirito”, la spirituale dolcezza. “Santo delizioso” lo definisce, ma senza trascurare di sottolineare che sarebbe errato dipingerlo come il rappresentante di una spiritualità ridanciana e giullaresca. Filippo non ha affatto coltivato la buffoneria, ma lo humour, talvolta la burla, che sono altra cosa e si collegano sia col suo temperamento di fiorentino autentico, sia con l’esercizio dell’umiltà che Filippo aveva posto alla base di tutta la vita spirituale. Vian mette in guardia dal rischio di rappresentare la spiritualità di Filippo solo come cristiana letizia, dimenticandone il carattere spesso irrequieto, talvolta drammatico».

Merita ricordare, in memoria del dr. Nello Vian, la recentissima pubblicazione curata dal figlio Paolo per la collana più prestigiosa della Biblioteca Vaticana (“Studi e Testi”, 424) sotto il titolo: Figure della Vaticana e altri scritti. Uomini e biblioteche(Città del Vaticano, 2005, pp. 412). L’opera offre 22 saggi prodotti dal Vian tra il 1995 e il 2000. Presentandola sull’Osservatore Romano dello scorso 12 gennaio, Agostino  Paravicini Bagliani scrive: «Per evocare le figure del passato non occorre soltanto erudizione. Serve ancor più il pennello che sappia tratteggiare ed evocare in modo giusto, dosando con sapienza quotidianità vissuta e grande storia. Sono doti rare che Nello Vian possedeva in modo perfetto».