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Lettera del Padre
Marzo 2013
Cari Amici!
L’alternarsi tra la notte e il giorno, tra raggi di sole e sbuffi di
nebbia, tra giorni in cui il cielo è turchino e giorni in cui è scuro di
pioggia. Notti in cui guardare brillare le stelle e notti in cui
abbassare gli sguardi alla pianura; giorni in cui volgersi ai monti e
giorni in cui chinare lo sguardo. E’ la vita, quella quotidiana che
vede, come le stagioni, alternarsi momenti di gioia e di fatica, è la
vita che trascorre dentro la grandezza delle cose create…
Ormai l’anno volge alla primavera, e già da tempo le primule, i bucaneve
e i crochi rallegrano i prati ancora gialli dall’inverno. C’è una forza
nella natura che ogni anno riveste di gemme gli alberi che sembravano
morti, che ridà colore ai prati, che fa rifiorire i monti. C’è una forza
nel mondo che è ancora più grande, in grado di far rifiorire i volti, di
ridare forza alle gemme sopite della vita, che fa rifiorire ogni
persona. Questa forza nasce da un uomo-Dio capace di offrire la Sua
vita, per amore. E da questa vita che risorge nella Pasqua, rinasce
anche la mia, la nostra.
E’ proprio questa forza d’amore che ci aiuta nelle inevitabili
difficoltà cui andiamo incontro. Cosa potremmo farcene di una
risurrezione futura, voglio dire, solo attesa di un premio che verrà se
ci saremo comportati bene…ma che nulla c’entri con ciò che siamo e
viviamo adesso? O la Pasqua e la sua forza immane entrano nella vita o
siamo dei perduti…Ma come può avvenire tutto ciò? Il Vangelo ci ricorda
con semplici parole “Ama Dio, ama il fratello”. Far entrare la Pasqua
nella vita nasce dall’amore fatto di gesti concreti verso Dio e verso i
fratelli. Solo nel prenderci cura gratuitamente dei fratelli nel nome di
quell’Uomo-Dio crocifisso e risorto noi possiamo veramente vivere la
forza della risurrezione e trasformare “vite perdute” in “giorni
ritrovati e colmi di senso”.
La Pasqua del Signore che vince la morte ci aiuti a svegliarci dal sonno
in cui siamo caduti. Il sonno di chi si è lasciato vincere dalla
stanchezza dei giorni sempre uguali e apparentemente senza senso, il
sonno di chi crede di farcela da solo, il sonno di chi non vede altro
orizzonte che il suo piccolo mondo. Questa è Pasqua di Risurrezione!
Gesti concreti, sentieri rifatti, case che diroccate sono rinate, prati
che fioriscono, voci e grida di ragazzi e di uomini che guardano al
domani. E chissà cosa ancora. Certo, ci vuole quella fatica che ci aiuta
ad uscire da noi stessi per gli altri, quell’amerai (!) Dio e i fratelli
che diventa capace di gesti concreti e ricchi di amicizia. Una tomba
vuota, uno sguardo incerto, una timidezza di credere che quello che
credevamo impossibile è avvenuto e che ora tutto è possibile per chi è
capace di amare! Aprire strade coraggiose di incontro e di condivisione,
davanti a quella tomba vuota; aver il coraggio di guardare avanti, senza
scordare la storia che ci ha portati fin qui…
Coraggio allora, non “uomini perduti” ma uomini ritrovati e aperti al
mondo. La Pasqua illumini i nostri volti, il Signore Risorto benedica le
nostre famiglie, i nostri amici, coloro che amiamo e coloro che facciamo
fatica ad amare. Presto i prati in fiore ci faranno da sfondo e il
profumo di gesti e di sguardi riempirà il cuore.
P. Giovanni
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